una luce negli occhi
e nel cuore, in petto,
una passione enorme decisa,
dirompente, per la sua terra.
Libera sia la Birmania,
dalla violenza, dalla tirannia.
Ed ecco, allora, ritornata in patria,
ai domiciliari, rinchiusa tanti anni,
per aver richiesto la Democrazia,
prigioniera in casa, divisa dagli affetti,
Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace,
figura trascinante, leader esile, ribelle.
Il suo sacrificio non deve essere vano
se un giorno può tornare, libera, la Birmania.
Cessino le stragi, e le persecuzioni,
su monaci e civili, sulla popolazione.
Per l'Orchidea d'acciaio
nella tormentata terra delle pagode d'oro,
si uniscano menti e cuori,
nascano giorni migliori...
Una poesia inedita, mentre le precedenti sono tratte dalle sillogi:
Momenti Magici, Arcobaleno, Aquiloni
Finalmente il meritato Premio Nobel
alla leader birmana
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